Pensare il proprio indice di benessere all’interno del proprio ecosistema come approccio sano alla transizione ecologica.

Cerchiamo prima di tutto di capire cosa intendiamo per transizione ecologica. Per farlo vi parlo del mio rapporto con la lavatrice. Quando vivevo con i miei genitori, la lavatrice aveva una grossa manopola con cui regolare la temperatura di lavaggio. Sulla lavatrice che uso ora è comparso un piccolo schermo e altri controlli con cui posso decidere a che ora far terminare il lavaggio. In effetti è una funzione molto utile perché passo molto tempo fuori casa per lavoro e mi piace trovare a casa il bucato con un buon profumo di fresco.

Per quanto riguarda il concetto di transizione ecologica è proprio sul profumo del bucato che dobbiamo concentrarci, perché, in questo contesto, rappresenta il mio indice di benessere .

Ognuno di noi tende a controllare il proprio indice di benessere in maniera autonoma, indipendente dal contesto in cui vengono fatte le scelte: decido di far terminare il lavaggio del bucato nel momento in cui arriverò a casa, così potrò avere un bucato fresco.

Possiamo estendere questo ragionamento a qualsiasi altro ambito della nostra vita: il modo in cui ci spostiamo, il cibo che acquistiamo, il luogo dove decidiamo di stabilire la nostra abitazione. Agire in isolamento nel perseguire il proprio benessere, crea dinamiche collettive che, come testimonia anche la crisi climatica in corso, sono in grado di spingere il nostro pianeta oltre i limiti della capacità di rinnovare le risorse.

La transizione ecologica è il processo in cui tutta la società viene coinvolta per cercare un nuovo punto di equilibrio intorno al quale possono coesistere, salute, lavoro – in tutti i settori dell’economia – e uso sostenibile di risorse naturali rinnovabili .

Coniugare insomma il profumo di un bucato appena fatto con il rispetto del Pianeta.